Bene ha fatto la Regione Toscana, seguendo altre Regioni italiane, ad autorizzare il trasporto pubblico non di linea all’eccezionale trasporto di generi di prima necessità.
Deve essere chiara una cosa: si tratta di una risposta straordinaria alla fase emergenziale che la nostra comunità sta vivendo. Risposte straordinarie, legate al particolarissimo momento, che d’altra parte vengono date in molti altri settori.
Da settimane stavamo ricevendo pressioni da parte degli operatori dei settori alimentare e farmaceutico, per il trasporto di generi di prima necessità, in quanto essi impossibilitati, se non con attese superiori ai venti giorni, a rispondere alle drammatiche esigenze della comunità. Il nostro settore, però, si è sempre dovuto rifiutare, in quanto le normative non lo consentivano. Adesso, limitatamente a questa eccezionale fase emergenziale – ci tengo a precisarlo -, e solo per essa, il nostro settore potrà dare risposta alla nostra comunità anche a tale proposito, dando una mano così a chi da sempre fa questo tipo di consegne. Non si preoccupino dunque gli operatori del trasporto merci! Sappiamo da sempre cosa voglia dire “specializzazione” ed è giusto che questo tipo di servizio, una volta finita l’emergenza, siano essi, e soltanto essi, a doverlo espletare. Anzi, aggiungo, saremo al loro fianco, così come lo fummo con gli ambulanti, se qualcuno pensasse in futuro di colpirne il mercato! Insieme al “just in time”, infatti, la “despecializzazione” è un altro frutto amaro della pianta del liberismo, così utile a favorire le concentrazioni di mercato, e di mercati, in poche grandi mani, ma così nocivo per la comunità, come già dimostrò il periodo tra fine ‘800 e le due guerre mondiali, e come altrettanto tristemente oggi sta dimostrando l’emergenza che stiamo vivendo. Anch’essa, infatti, è figlia di cinquant’anni di politiche neo-liberiste, dove lo Stato sociale è stato disintegrato per aprire nuovi settori alla grande finanza: quelli sanitari, previdenziali, delle infrastrutture e della ricerca in primis.
Claudio Giudici
Presidente Nazionale Uritaxi