Dopo una vertenza lunga tre anni, Uber ottiene a Londra un’autorizzazione ad operare limitata a 18 mesi. Secondo noi questa non è una vittoria, ma la riconferma delle preoccupazioni del sindaco progressista di Londra.
In Italia, il Governo ha l’occasione di decidere da che parte stare: difendere il lavoro e le cooperative, oppure l’ingresso a spron battuto delle multinazionali anche nel trasporto pubblico non di linea. A seconda di cosa scriverà nel Dpcm che attendiamo dal febbraio 2019 con particolare riferimento alla clausola di non concorrenza prevista dal Codice civile, deciderà se favorire la distruzione del sistema cooperativistico presente nel settore, facendolo fagocitare dalla forza finanziaria delle multinazionali straniere, oppure se difenderlo insieme a tutti i piccoli artigiani protagonisti del settore. La cosa più subdola, in quanto pilatesca, che potrebbe fare, sarebbe attendere che alla politica con la “p” maiuscola si sostituisca tra qualche mese la magistratura, per nascondere quella che per i tassisti italiani resterebbe, per via omissiva, una precisa scelta di campo.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi