“Estendere le regole del mercato tradizionale” a nuove forme di imprenditoria che si basano sulle nuove tecnologie “uccide l’innovazione”.
Lo ha affermato il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, riferendosi alla protesta dei tassisti milanesi contro Uber.
La vicenda Uber, ha spiegato Pitruzzella nel corso di una tavolo rotonda all’Università europea di Roma, “è emblematica: a un certo punto chi si sente pregiudicato dall’innovazione chiede di estendere le regole del mercato tradizionale, ma in questo modo si va verso il blocco dell’innovazione. Estendere le regole dal vecchio settore al nuovo uccide quest’ultimo”. Pitruzzella ha citato per esempio la proposta di far valere anche per gli autisti privati la norma del rientro nella propria autorimessa alla fine di ogni corsa: “E’ una norma che appartiene alla realtà del passato, che persistendo oggi bloccherebbe il servizio attuale”.
In un parere del novembre scorso, l’Antitrust aveva sollecitato il Parlamento a regolamentare il settore per “garantire la concorrenza, la sicurezza stradale e l’incolumità dei passeggeri, definendo un ‘terzo genere’ di autisti oltre a quelli dei taxi e degli Ncc”.
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Ultima modifica: 6 Maggio 2016