Il tribunale di Milano ha respinto l’istanza di sospensione del blocco della app «Uber-pop» presentata dalla multinazionale americana, dopo il provvedimento di inibitoria del servizio dello scorso 26 maggio per concorrenza sleale nei confronti dei taxi.
Lo ha deciso il presidente della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Marina Tavassi, che ha confermato il provvedimento preso nelle scorse settimane sull’applicazione del gruppo Usa Uber, respingendo la richiesta di sospensiva dell’ordinanza nella quale si dichiarava che Uber Pop fa concorrenza sleale al servizio taxi. Il gruppo Uber, oltre all’istanza di sospensiva appena rigettata, ha presentato un reclamo nel merito contro la decisione di inibitoria e l’udienza per la discussione è in programma per le prossime settimane di fronte a un collegio di giudici.
Il giudice Tavassi, in un’ordinanza di quattro pagine, non solo ha riconosciuto che la app, attiva a Milano, Padova, Torino e Genova, debba smettere di funzionare entro la giornata di oggi, mercoledì 10 giugno, ma anche che il colosso americano ha contravvenuto alla decisione del giudice Giustiniani non interrompendo il servizio già lo scorso 26 maggio. Tavassi dispone che il blocco sia immediatamente esecutivo: scattano quindi le penali da 20mila euro al giorno che la legge prevede a partire dal quindicesimo giorno di inadempienza.
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Ultima modifica: 10 Giugno 2015