“Gli emendamenti pro Uber sono stati già respinti in Commissione alla Camera lo scorso mese di luglio, ed è per questo che non abbiamo partecipato alla protesta di oggi pomeriggio a Piazza Montecitorio. Oggi il nostro vero nemico è l’Authority dei Trasporti, che ha armato Uber e che va affrontata nel modo più duro per comprendere ed avere la prova del perché ha accettato di spingersi fino a predisporre e presentare alla Camera quegli emendamenti che poi, giustamente, la Commissione ha bocciato.
E’ stato un fatto gravissimo ed è ancora più grave che l’Authority dei Trasporti si sia rifiutata di essere trasparente e fornirci copia degli atti del procedimento che l’hanno indotta a compiere il misfatto. Il potere legislativo è del Parlamento e del Governo e non dovrà mai più accadere che un’Autorità “indipendente” si arroghi il diritto di esercitarlo a favore, oltretutto, di capitali stranieri. Vogliamo e pretendiamo quella chiarezza e quella trasparenza che fino ad oggi l’Authority ci ha negato.
Ricorriamo per questo aspetto all’Autorità Giudiziaria, ma siamo anche pronti a manifestare tutta la nostra rabbia contro l’arroganza di un Potere dello Stato che non può essere lasciato libero di fare quello che ha fatto senza che si accerti su quali presupposti e perché lo ha fatto. Vigileremo, comunque, il successivo iter del Decreto Competitività e se in Aula gli emendamenti verranno ripresentati, reagiremo con altrettanta durezza e fermezza rispetto a quella che andremo a dimostrare di fronte all’Authority.
Nel frattempo, vogliamo colpire al portafoglio il nostro avversario, perché dopo UberPop, anche UberBlack è stato dichiarato illegittimo con la sentenza n. 8359/15 ottenuta a fine luglio dal Comune di Milano, con cui il Tribunale ha dichiarato la illegittimità anche del sistema UberBlack, ma che Uber però sta ancora massivamente pubblicizzando e rafforzando su Roma, reclutando anche noleggiatori con autorizzazioni emesse da altri Comuni, in vista del Giubileo.
URI, insieme a Unica Cgil, ha provveduto ad inoltrare a Uber la diffida a desistere, immediatamente, dall’iniziativa manifestando, in difetto, la volontà di procedere alla richiesta di risarcimento di tutti i danni, comunque quantificati e di qualsivoglia genere e natura, subiti e subendi dai tassisti titolari di licenza rilasciata dal Comune di Roma ed operanti sul territorio della Capitale. Nella speranza che così Uber distribuirà in futuro euro ai tassisti che lavorano nel rispetto delle leggi, anziché euro ai soci americani che lavorano per far cambiare le leggi”.
Si allega Atto di significazione e diffida nei confronti di Uber.
Loreno Bittarelli
Presidente URI – Unione dei Radiotaxi Italiani
Ultima modifica: 10 Settembre 2015