“Le rassicurazioni contenute nella nota appena diffusa dal Viminale non ci convincono affatto, perché sono riferite soltanto al servizio Uber-Pop, svolto con vetture private, e non a Uber Black, svolto con vetture con autorizzazione di Ncc, ma comunque che opera al di fuori della Legge”.
Così in una nota il presidente nazionale di Uri-Uritaxi,Loreno Bittarelli.
“Infatti nel parere del Consiglio di Stato richiamato dalViminale è stato statuito che ‘nel vigente sistema ordinamentale,tali attività (sia Uber Pop che Uber Black), paiono ammissibilisolo nell’ambito dei presupposti fissati dalla Legge perl’esercizio dell’attività di trasporto di passeggeri non dilinea, a tutela della sicurezza della circolazione stradale edell’incolumità dei passeggeri'”.”Sicchè coerentemente con detto principio espresso dal Consigliodi Stato – prosegue Bittarelli – deriverebbe l’obbligo da partedell’autorità di pubblica sicurezza di intervenire per impedirel’espletamento di attività quali Uber Black e Uper Pop,amministrativamente riconosciute come totalmente illegali ed incompatibili con il nostro ordinamento giuridico, in quanto del tutto prive di regolamentazione da parte del legislatore, e non limitarsi all’invito alle forze dell’ordine ad applicarel’articolo 82 del Codice della Strada.
Noi fino ad oggi abbiamo dato tutta la nostra disponibilità ad aprire un tavolo di confronto col Governo per affrontare i problemi dell’abusivismo,ma visto che non sta ancora accadendo nulla di concreto, ci sentiamo presi in giro.
Siamo stanchi di questo’temporeggiamento’ da parte delle istituzioni”.”Per noi il tempo massimo è scaduto.
O il Governo blocca subito gli abusivi, o presto ci bloccheremo noi”, conclude.
Ultima modifica: 4 Maggio 2016